La situazione della giustizia in Italia – pillola n. 6
Il distretto di Corte d’Appello di Venezia
dalla relazione del Presidente della Corte dott.ssa Marini (letta il 01.02.2020 in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario nel distretto):
pag. 11 – sulla riforma della prescrizione penale
“… la legge 3/2019 … laddove prevede la sospensione della prescrizione è apprezzabile perchè è finalizzata a “salvaguardare” l’attività svolta dall’intera “filiera” ed a scoraggiare strategie dilatorie.
Se però non sarà contestualmente accompagnata dall’aumento delle “forze lavoro” (di magistrati e di personale amministrativo), dalla riforma delle procedura e da una intensa depenalizzazione, avrà effetti dirompenti su gran parte degli Uffici Giudiziari e, tra essi, sulla Corte di Venezia, perchè la impossibilità di continuare a beneficiare di migliaia di definizioni de plano per prescrizione causerà l’aumento esponenziale delle pendenze, rendendole ingestibili. Ciò rischierà di confinare i processi in una sorta di eterno limbo; di violare il dettato costituzionale che impone – invece – la ragionevole durata; di far ricadere sul cittadino (imputato o vittima del reato) le conseguenze della inefficienza della giustizia e, sullo Stato, la relativa responsabilità risarcitoria (ex legge Pinto).
Come già si è segnalato lo scorso anno, il problema non è la riforma in sè, quanto piuttosto fare in modo che il “servizio giustizia” possa essere tempestivo, immettendovi – innanzitutto – le forze lavoro necessarie”.
pag. 12 – sulle impugnazioni
“.. per ridurre le impugnazioni (che sono alimentate anche dai difformi orientamenti dei giudici di primo e di secondo grado) sono state adottate una pluralità di iniziative convergenti. In particolare:
a) è stata realizzata la cd. Giurisprudenza Predittiva con lo scopo di rendere conoscibile a tutti, tramite la pubblicazione sul sito internet della Corte, gli orientamenti del distretto sulle questioni caratterizzate dai maggiori contrasti interpretativi;
b) viene realizzato il periodico confronto diretto tra giudici di primo e di secondo grado sulle questioni controverse più importanti, così da auspicabilmente raggiungere orientamenti condivisi;
c) ad ogni giudice viene trasmesso l’esito delle impugnazioni proposte contro i suoi provvedimenti. L’iniziativa ha una valenza formativa notevole, perchè consente al giudice di apprendere dai propri eventuali errori”.
pag. 18 – sulla diminuzione del contenzioso civile
” … la riduzione delle pendenze nell’intero distretto è stata favorevolmente condizionata dal calo generalizzato delle iscrizione. Occorre però interrogarsi sulle ragioni: siamo davvero diventati meno litigiosi ? Abbiamo imparato ad avvalerci degli strumenti deflattivi previsti dal legislatore ? Oppure, come più probabile, pesano invece la crisi economica e l’elevato costo di accesso alla giustizia ? Osservo in proposito che la tutela dei diritti non può rischiare di essere selezionata sulla base del censo.
Inoltre, l’attenzione ossessiva alla produttività da parte del “sistema giustizia” rischia di incidere sulla “qualità” delle decisioni e di indurre talvolta il magistrato a “cercare” un motivo processuale per “stroncare”, rapidamente, alla “radice” il contenzioso, dimenticando così che dietro i fascicoli ci sono persone che attendono di sapere se hanno ragione o torto.”
pag. 20 – Conclusioni:
” il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai delinquenti, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e che stanno lì a guardare (A. Einstein)”.
to be continued