ICQRF: attività 2019: i controlli nel settore vitivinicolo
Il Report attività 2019 dell’ICQRF (Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi) del MIPAAF contiene le statistiche relative all’attività di controllo svolta nel corso del 2019 suddivisa per settori merceologici e per tipologia di infrazioni ed illeciti riscontrati.
I dati che ne derivano sono molto interessati per capire i punti critici di ogni settore.
IL SETTORE VITIVINICOLO
Il settore vitivinicolo è uno dei più importanti sia per quantità dei prodotti, sia e soprattutto per qualità degli stessi.
Il vino italiano, infatti, è una delle bandiere del “made in Italy”, conosciuto e richiesto in tutto il mondo.
Il “Registro Telematico del Vino” annovera quasi 17.000 operatori, oltre 615.000 vasi vinari registrati e più di 20 milioni di operazioni enologiche annuali.
Al 31.12.2019 negli stabilimenti enologici italiani erano presenti oltre 58 milioni di ettolitri di vino, 9 milioni di ettolitri di mosto e 3 milioni di vino nuovo ancora in fermentazione.
Quanto alla distribuzione geografica, il 59% del vino presente in Italia è fisicamente stoccato nelle regioni del Nord, con la precisazione che in Veneto è presente un quarto del vino nazionale, in particolar modo nelle province di Treviso e Verona che detengono rispettivamente il 10% e 8% delle giacenze. Queste due province, da sole, detengono più vino (11,7 milioni di ettolitri) di Puglia e Sicilia insieme (10,5 milioni di ettolitri).
Infine, quanto alla qualità, il 51% del vino stoccato è a DOP, con prevalenza del rosso (45,8%). Il 27% è vino a IGP, sempre con prevalenza del rosso (49,1%). I vini generici ammontano al 20% del totale ed i vini da agricoltura biologica il 6,5%.
Le denominazioni di origine (DO) sono ben 524, ma 10 denominazioni, da sole, costituiscono il 41,3% del totale. Il Prosecco, con quattro denominazioni, è la maggior DO detenuta in Italia.
Quanto all’attività ispettiva, va osservato che sulla base di ben 18.179 controlli effettuati nei confronti di 8078 operatori e 18334 prodotti, sono state trasmesse 201 notizie di reato, elevate 2138 contestazioni amministrative ed inviate 740 diffide.
Sono, inoltre, stati eseguiti 298 sequestri per un controvalore di 278.087.308,00 euro relativamente a 60.142.600 kg di prodotti sequestrati.
I principali illeciti accertati sono:
- commercializzazione fraudolenta di vini a DOP ed a IGP non conformi ai requisiti stabiliti dai rispettivi disciplinari di produzione;
- sofisticazione di prodotti vitivinicoli per annacquamento e/o zuccheraggio;
- detenzione di prodotti vitivinicoli “in nero”, non giustificati dalla documentazione ufficiale di cantina;
- vini e mosti con titolo alcolometrico non conforme al dichiarato o ai limiti di legge;
- prodotti vitivinicoli dichiarati da agricoltura biologica ma rilevati all’analisi contenere residui di prodotti fitosanitari;
- mancata o irregolare tenuta dei registri di C/S;
- irregolarità nei documenti di accompagnamento;
- violazioni delle disposizioni in materia di designazione e presentazione e/o nel sistema di chiusura di vini, sia generici, che a denominazione d’origine.
Gli operatori irregolari sono stati il 25,6% del totale controllato (ossia 2068 su 8078) e sono risultati irregolari il 15,4% dei prodotti controllati (ossia 2823 su 18334).
Tali numeri rendono evidente, da un lato, l’importanza e la necessità della vasta attività di controllo posta in essere da ICQRF e, dall’altro, la necessità che ogni operatore del settore adotti misure di organizzazione aziendale (cd. “compliance”) tali da ridurre al minimo gli errori e le irregolarità e, soprattutto, in grado di evitare l’instaurazione di rapporti commerciali con chi opera nell’illegalità.
La puntuale adesione ai disciplinari di produzione, alle strutture consortili ed associative, alle buone pratiche gestionali e contabili e l’adozione di un adeguato modello 231 sono tra gli strumenti che possono permettere di raggiungere questo risultato.
to be continued
(tabella in foto tratta dal report attività 2019 dell’ICQRF)