Il Ministro e l’Azzeccagarbugli
“All’avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle”
(L’Azzeccagarbugli)
A. Manzoni, I promessi sposi
Il ministro della Giustizia, che per professione dovrebbe conoscere la materia essendo iscritto all’Albo degli Avvocati, sostiene che bisogna immediatamente eliminare la prescrizione dal diritto penale perché “è finita l’era dei furbi e dei loro azzeccagarbugli che mirano solo a farla franca”.
La citazione manzoniana ha scatenato un vespaio di polemiche cui il Ministro ha ritenuto di porre fine scusandosi e precisando che lui si riferiva “alla possibilità, per i tanti “furbetti” di questo paese, di utilizzare vari espedienti e artifizi giuridici con il risultato di difendersi dal processo e non nel processo …”.
Pare a chi scrive, però, che nel nostro ordinamento giuridico la difesa personale (ossia senza avvocato) sia permessa solo in sede civile avanti al Giudice di Pace per cause di valore non superiore ad euro mille. Per cause di valore superiore (sino ad un massimo di cinquemila euro) è necessaria l’autorizzazione del giudicante.
In tutti gli altri giudizi civili e penali è OBBLIGATORIA la difesa tecnica ossia la presenza dell’avvocato.
Quindi il Ministro per scusarsi di aver bollato gli avvocati quali “azzeccagarbugli” non ha trovato di meglio che attribuire loro una condotta connotata da “vari espedienti ed artifizi giuridici”.
Ciò detto pare solo il caso di ricordare che la difesa è previsto dall’art. 24 della Costituzione, che la definisce “diritto inviolabile” di ogni cittadino.
Pertanto il problema non è l’offesa alla categoria, ma la convinzione del Ministro (e di molte persone) che i problemi della giustizia si possano risolvere sacrificando principi e concetti fondamentali che sono frutto di secoli di cultura giuridica.
Allora forse la citazione manzoniana giusta non è quella celeberrima dell’Azzeccagarbugli, ma un’altra, dal cap. 25:
“…Con l’idee donna Prassede si regolava come dicono che si deve far con gli amici: n’aveva poche; ma a quelle poche era molto affezionata. Tra le poche, ce n’era per disgrazia molte delle storte; e non eran quelle che le fossero men care.”
(In allegato la nota del Presidente delle Camere Penali sulla prescrizione)